Forse
non tutti sanno che la dermatite atopica o eczema, non è di origine allergica
Contrariamente
a quanto si sosteneva, l’eczema o dermatite atopica non è un segno di allergia.
La causa della dermatite atopica o eczema, è infatti nella struttura stessa
della pelle, che per motivi genetici presenta maggiore fragilità. Questa
fragilità sembra determinata da una ridotta o alterata funzione di una proteina
detta filagrina, risultata importante per il mantenimento della pelle sana.
Tuttavia,
Il legame dell’eczema con l’allergia esiste, nel senso che l’eczema invece di
rappresentare una manifestazione di allergia, può esserne la causa, favorendo
il passaggio di “allergeni” (uovo, latte, arachidi, ma anche acari, pelo di
gatto, pollini) attraverso la pelle infiammata e lesionata.
Per
questo motivo si consiglia di essere interventisti sull’eczema, con creme
cortisoniche in fase acuta, e creme idratanti sulla pelle non infiammata “ma
secca”, e sempre, lavare la pelle con non-saponi; anche i raggi solari hanno
effetti positivi sulla dermatite atopica, che spesso migliora d’estate e
peggiora d’inverno.
Altrettanto
importante è non intervenire con restrizioni dietetiche che ostacolano la
tolleranza e favoriscono l'allergia ai cibi. Infatti l'introduzione di cibo
diverso dal latte nel 5°, 6° mese è essenziale per sviluppare la tolleranza
(cioè la buona accettazione da parte dell’organismo, senza reazioni allergiche,
di quel cibo), tanto più se al cibo si riesce ancora ad alternare il latte
materno, che favorisce tale tolleranza.
Quindi
le indicazioni per spostare oltre il 6°, 12°, 24° mese di vita l’introduzione
di alcuni cibi allergizzanti, non sono fondate su basi scientifiche e cozzano
contro le evidenze più recenti. Vanno abbandonate definitivamente.
Anche
neI lattante con eczema si può introdurre con gradualità, un cibo alla volta,
tutti i cibi.
Le
diete “di esclusione” nei bambini con eczema o dermatite atopica, spesso
attuate senza un vero razionale, in modo ingiustificatamente protratto, rendono
ragione dell’aumentata incidenza dei “superallergici”. Si tratta di
bambini di un anno o più, che possono sviluppare una reazione allergica grave
(anche lo shock anafilattico) per contatto con piccolissime quantità
di allergene alimentare, introdotto anche per inalazione o contatto con cute o
mucose, e che hanno spesso alle spalle una storia di diete di esclusione
incongrue.
Proprio
per limitare il rischio di sensibilizzazione attraverso la pelle, nel bambino
con eczema, anche se non esistono studi che lo confermino, può essere utile il
coprimaterasso antiacari (e il copricuscino); ciò in quanto l'acaro ha un'azione
patogena diretta sulla cute, il bambino con eczema specie se allergico
all'uovo, ha maggiore probabilità di diventare allergico agli acari, e infine
un'alta concentrazione di acari nei primi anni di vita (primi 6, ma soprattutto
primi 3) si associa a maggiore rischio di asma allergico nel bambino in età
scolare.
ANCORA … a PROPOSITO di DIETA e ALLERGIA
Esiste una “finestra tollerogena”, dai 5
entro i 7 mesi, durante la quale i cibi ingeriti agiscono promuovendo la
tolleranza verso gli antigeni che veicolano, per esempio la mela che favorisce
la tolleranza anche verso numerosi “antigeni crociati” (strutture molecolari
simili, contenute in cibi anche diversi). In questa fase il latte materno
assunto insieme all’alimento nuovo, favorisce la tolleranza.
In Gran Bretagna e in Australia sono in
corso due studi che prevedono la somministrazione rispettivamente di arachidi e
di uovo, dai 4 mesi di vita, per verificare l’acquisizione di tolleranza
specifica verso i rispettivi allergeni. Da uno studio finlandese su 994 bambini
risulta che l'introduzione di grano, orzo e avena dopo i 5 mesi, pesce dopo gli
8 mesi, uovo dopo i 10 mesi, patata dopo i 4 mesi, raddoppia il rischio di
allergia a cibo ed inalanti sia in bambini con familiarità che senza familiarità
per allergia.
Anche durante la gravidanza il passaggio
di allergeni al feto ha effetto tollerogeno, così come durante l’allattamento
gli antigeni alimentari nel latte materno stimolano la tolleranza nel lattante;
la dieta della madre in gravidanza è inutile, anzi può favorire le intolleranze
alimentari nel figlio.
Bibliografia
“Alimentazione precoce nel lattante”
Giorgio Longo - Convegno Confronti in Pediatria Trieste dicembre 2008
“Sensibilizzazione all’uovo” Giorgio Longo
- Convegno Confronti in Pediatria Trieste dicembre 2011
“Filagrina e rischio d’asma” Giorgio Longo
- Convegno Confronti in Pediatria Trieste dicembre 2011
“Nel lattante con eczema, svezzare presto
con tutti i cibi?” Medico & Bambino 2011 pag 331
“Alimentazione precoce e atopia” Medico
& Bambino 2007 pag 486
“Non dieta per atopia in assenza di
sintomi allergici” Medico & Bambino 2008 pag 600
“La dieta dei primi mesi e lo sviluppo
dell’ atopia” Medico & Bambino 2009 pag 162
“Effetti terapeutici e dannosi dei raggi
solari” Medico & Bambino 2009 pag 191
“Alimentazione precoce per prevenire
allergie alimentari e respiratorie” Medico & Bambino 2010 pag 2
“Dermatite atopica e coprimaterasso”
Medico & Bambino 2010 pag 265
“Trattamento della dermatite atopica
essudante” Medico & Bambino 2012 pag 264
Come alternativa alle iniezioni dolorose e pillole antistaminniche posso raccomandare prodotti PsoEasy https://www.psoeasy.com/it/psoriasi-bambini-cure-naturali
RispondiEliminaolio idrata e calma perfettamente, provate, è completamente naturale e va bene per i bambini da 4 anni