sabato 21 maggio 2016

Forse non tutti sanno che ... la dermatite atopica (o eczema) non è una malattia allergica


Forse non tutti sanno che la dermatite atopica o eczema, non è di origine allergica
Contrariamente a quanto si sosteneva, l’eczema o dermatite atopica non è un segno di allergia. La causa della dermatite atopica o eczema, è infatti nella struttura stessa della pelle, che per motivi genetici presenta maggiore fragilità. Questa fragilità sembra determinata da una ridotta o alterata funzione di una proteina detta filagrina, risultata importante per il mantenimento della pelle sana.
Tuttavia, Il legame dell’eczema con l’allergia esiste, nel senso che l’eczema invece di rappresentare una manifestazione di allergia, può esserne la causa, favorendo il passaggio di “allergeni” (uovo, latte, arachidi, ma anche acari, pelo di gatto, pollini) attraverso la pelle infiammata e lesionata.
Per questo motivo si consiglia di essere interventisti sull’eczema, con creme cortisoniche in fase acuta, e creme idratanti sulla pelle non infiammata “ma secca”, e sempre, lavare la pelle con non-saponi; anche i raggi solari hanno effetti positivi sulla dermatite atopica, che spesso migliora d’estate e peggiora d’inverno.
Altrettanto importante è non intervenire con restrizioni dietetiche che ostacolano la tolleranza e favoriscono l'allergia ai cibi. Infatti l'introduzione di cibo diverso dal latte nel 5°, 6° mese è essenziale per sviluppare la tolleranza (cioè la buona accettazione da parte dell’organismo, senza reazioni allergiche, di quel cibo), tanto più se al cibo si riesce ancora ad alternare il latte materno, che favorisce tale tolleranza.
Quindi le indicazioni per spostare oltre il 6°, 12°, 24° mese di vita l’introduzione di alcuni cibi allergizzanti, non sono fondate su basi scientifiche e cozzano contro le evidenze più recenti. Vanno abbandonate definitivamente.
Anche neI lattante con eczema si può introdurre con gradualità, un cibo alla volta, tutti i cibi.
Le diete “di esclusione” nei bambini con eczema o dermatite atopica, spesso attuate senza un vero razionale, in modo ingiustificatamente protratto, rendono ragione dell’aumentata  incidenza dei “superallergici”. Si tratta di bambini di un anno o più, che possono sviluppare una reazione allergica grave (anche lo  shock anafilattico) per contatto con piccolissime quantità di allergene alimentare, introdotto anche per inalazione o contatto con cute o mucose, e che hanno spesso alle spalle una storia di diete di esclusione incongrue.
Proprio per limitare il rischio di sensibilizzazione attraverso la pelle, nel bambino con eczema, anche se non esistono studi che lo confermino, può essere utile il coprimaterasso antiacari (e il copricuscino); ciò in quanto l'acaro ha un'azione patogena diretta sulla cute, il bambino con eczema specie se allergico all'uovo, ha maggiore probabilità di diventare allergico agli acari, e infine un'alta concentrazione di acari nei primi anni di vita (primi 6, ma soprattutto primi 3) si associa a maggiore rischio di asma allergico nel bambino in età scolare.


ANCORA … a PROPOSITO di DIETA e ALLERGIA
Esiste una “finestra tollerogena”, dai 5 entro i 7 mesi, durante la quale i cibi ingeriti agiscono promuovendo la tolleranza verso gli antigeni che veicolano, per esempio la mela che favorisce la tolleranza anche verso numerosi “antigeni crociati” (strutture molecolari simili, contenute in cibi anche diversi). In questa fase il latte materno assunto insieme all’alimento nuovo, favorisce la tolleranza.
In Gran Bretagna e in Australia sono in corso due studi che prevedono la somministrazione rispettivamente di arachidi e di uovo, dai 4 mesi di vita, per verificare l’acquisizione di tolleranza specifica verso i rispettivi allergeni. Da uno studio finlandese su 994 bambini risulta che l'introduzione di grano, orzo e avena dopo i 5 mesi, pesce dopo gli 8 mesi, uovo dopo i 10 mesi, patata dopo i 4 mesi, raddoppia il rischio di allergia a cibo ed inalanti sia in bambini con familiarità che senza familiarità per allergia.
Anche durante la gravidanza il passaggio di allergeni al feto ha effetto tollerogeno, così come durante l’allattamento gli antigeni alimentari nel latte materno stimolano la tolleranza nel lattante; la dieta della madre in gravidanza è inutile, anzi può favorire le intolleranze alimentari nel figlio.

Bibliografia
 “Alimentazione precoce nel lattante” Giorgio Longo - Convegno Confronti in Pediatria Trieste dicembre 2008
“Sensibilizzazione all’uovo” Giorgio Longo - Convegno Confronti in Pediatria Trieste dicembre 2011
“Filagrina e rischio d’asma” Giorgio Longo - Convegno Confronti in Pediatria Trieste dicembre 2011
“Nel lattante con eczema, svezzare presto con tutti i cibi?” Medico & Bambino 2011 pag 331
“Alimentazione precoce e atopia” Medico & Bambino 2007 pag 486
“Non dieta per atopia in assenza di sintomi allergici” Medico & Bambino 2008 pag 600
“La dieta dei primi mesi e lo sviluppo dell’ atopia” Medico & Bambino 2009 pag 162
“Effetti terapeutici e dannosi dei raggi solari” Medico & Bambino 2009 pag 191  
“Alimentazione precoce per prevenire allergie alimentari e respiratorie” Medico & Bambino 2010 pag 2
“Dermatite atopica e coprimaterasso” Medico & Bambino 2010 pag 265
“Trattamento della dermatite atopica essudante” Medico & Bambino 2012 pag 264



1 commento:

  1. Come alternativa alle iniezioni dolorose e pillole antistaminniche posso raccomandare prodotti PsoEasy https://www.psoeasy.com/it/psoriasi-bambini-cure-naturali
    olio idrata e calma perfettamente, provate, è completamente naturale e va bene per i bambini da 4 anni

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